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Con il decreto dirigenziale 162 del 14 febbraio 2025 l’Azienda ha preso atto dei primi esiti dei controlli effettuati dai nuclei territoriali della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del Comando Regionale Campania di Via Zanzur a Napoli, in seguito al Protocollo di Intesa sottoscritto il giorno 5 luglio 2024.
Le verifiche sono condotte a partire dal concorso dell’anno accademico 2022/2023 e proseguiranno anche per gli anni accademici successivi.
I provvedimenti adottati nei confronti degli studenti che, in seguito alle accertate irregolarità nella compilazione dell’Attestazione ISEE, sono risultati non in possesso dei requisiti reddituali e patrimoniali per ottenere la borsa di studio sono i seguenti:
- l’esclusione degli studenti dal concorso 2022/2023;
- la perdita del beneficio per tutta la carriera universitaria e, dunque, anche dai concorsi degli anni successivi;
- la restituzione dei seguenti benefici economici:
- borsa di studio 2022/2023;
- rimborso tassa regionale 2022/2023;
- eventuale borsa di studio anni accademici successivi;
- eventuale rimborso tassa regionale anni accademici successivi;
- la sanzione amministrativa consistente nel triplo della borsa assegnata nell’a.a. 2022/2023;
- la sanzione amministrativa da € 500 a € 5000, calcolata come da regolamento;
- la sanzione ex art. 316ter c.p. da € 5164,00 a € 25822,00, versata direttamente dagli studenti in favore dell’erario.
I nominativi degli studenti incorsi nel provvedimento di revoca, in seguito alle dichiarazioni mendaci rese nella dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE sono comunicati:
- all’Autorità giudiziaria, per la verifica di eventuali fatti costituenti reato
- agli atenei di riferimento, ai fini del recupero delle tasse universitarie rimborsate per gli anni accademici oggetto di revoca;
- all’INPS, come previsto dall’art. 11, comma 6, del DPCM 159/2013.
Le risorse recuperate da questa attività di controllo sono destinate al fondo per il finanziamento delle borse di studio degli anni accademici successivi.